Variazioni stagionali nella morbidità e mortalità per insufficienza cardiaca


Lo studio ha esaminato le variazioni stagionali nell’ospedalizzazione e nella mortalità per insufficienza cardiaca.
In Scozia tra il 1990 ed il 1996, si sono avute 75.452 ospedalizzazioni di pazienti maschi e 81.269 di pazienti femmine per insufficienza cardiaca, con una percentuale media di ricoveri per 100.000 abitanti di 8,4 e 8,5 al giorno, rispettivamente.
Per le donne i ricoveri sono avvenuti maggiormente a dicembre (12% in più rispetto alla media), mentre il picco più basso si è avuto a luglio (7% meno della media ) ( OR: 1,14; p< 0.001 ).
Per gli uomini invece si è avuto un + 6% ed un – 8%, rispettivamente ( OR: 1,16, p< 0.001 ).
Le maggiori variazioni stagionali sono state osservate nei soggetti, in entrambi i sessi, con età superiore ai 75 anni.
Un significativo aumento dei ricoveri si è avuto in inverno in concomitanza con il presentarsi delle patologie respiratorie.
Sono state osservate anche variazioni stagionali nella mortalità di questi pazienti.
L’incidenza di mortalità tra gli uomini ha avuto un picco del 16% superiore alla media a dicembre ed un calo del 7% a luglio ( OR: 1,25, p< 0.001 ); tra le donne invece + 21% ( a gennaio ) e – 14% ( a luglio ), rispettivamente ( OR: 1,21, p < 0.001).
Anche per quanto riguarda la mortalità, la maggiore variazione è avvenuta nei soggetti d’età superiore ai 75 anni.
Questo studio ha dimostrato che anche per l’insufficienza cardiaca, oltre che per l’infarto miocardico e la morte improvvisa, esiste una variazione stagionale.
Circa 1/5 dei ricoveri ospedalieri per insufficienza cardiaca nel periodo invernale era da attribuire a patologie respiratorie.
Pertanto i pazienti con scompenso cardiaco potrebbero trarre giovamento dall’immunizzazione contro l’influenza ed il pneumococco.

Stewart S et al, J Am Coll Cardiol 2002; 39: 760-766

Xagena


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